sabato 29 settembre 2012

Contro l'IMU


Ricevo tramite email e qui pubblico, su richiesta del suo autore.

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INCOSTITUZIONALITÀ DELL'IMU
di Schlag, settembre 2012

Prologo: Colbert, il del Re Sole grande ministro delle finanze, era solito dire che l'arte della tassazione consiste nello spiumare l'oca progressivamente e della maggior quantità di piuma, con la minore quantità possibile di starnazzamenti.
Se allora non mi sembra proprio il caso di considerare Monti granmaestro e/o grancattedratico,  tuttavia dobbiamo riconoscerlo grandeartista, ricordando questa sua progressione:
a) reintroduzione dell'ICI anche per le prime case; b) aumento della sua aliquota dal 7 per mille al 7,6 per mille, cioé suo aumento del 9% circa; c) aumento della rendita catastale da 100 a 160 volte, cioé ulteriore sua aumento del 60%;
d) ed infine, ciliegina sulla torta e – dato che i vendutissimi massmedia si son ben guardati dall'ancora diffondere la notizia, i romani si siedano prima di continuare la lettura! -
perché con delibera 36 del 02/08/12 ed anche se fortunatamente solo per le seconde abitazioni, il sindaco Alemanno ha già tempestivamente aumentata l'aliquota all' 1,06 per mille (gli altri sindaci possono ancora farlo entro il 31/10), insomma ALTRO AUMENTO DEL 40%, in cifra tonda.
E non diversa progressione montiana potremmo evidenziare nel costo dei carburanti.......
Ora – dato che l'ultimo mezzo secolo socialborghese aveva INSOSTENIBILMENTE indebitata la pubblica finanza - il mio amico Francesco CALVANO (neopartito d'azione) ed io, anarchico-gesellista, coi nostri scritti in rete ormai ultraquinquennali, per primi evidenziavamo la necessità d'un'imposizione patrimoniale:
però, o miei compagni, est modus in rebus: – oltre al non fare berlusconiano (ma così portando il paese allo scatafascio), ed a questo montiano ARTISTICARE – ci sarebbe anche quel semplice e banale lasciar fare agli esperti ma che, come evidenziato nel seguito, permane in Italia il grande assente.
Ai lettori – sempre austriaci ma non così etilisti da vituperare la moneta elettronica fino ad ignorarne gli immensi vantaggi economici, a confronto d'un'ormai impossibile moneta d'oro – che siano interessati ad approfondire, suggerisco di leggere quello che si potrebbe semplicemente ed economicamente fare qui http://www.gesell.it/L4_1.htm, andando poi alla sezione 4.1.5.
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Si dice “paese che vai usanze che trovi”, per cui – esaminando le imposizioni patrimoniali di vari tempi e paesi, invariabilmente asfissiati da Abominevoli (intendi: Stato, regime politico) anche molto diversi tra loro - non dovremmo assolutamente meravigliarci di trovarvi discordanze;
ma molto più interesse possono invece avere per noi le eventuali CONSONANZE, perché queste costituiscono i punti fermi e quella CONSUETUDINE, che la Filosofia del Diritto annovera tra le fonti del medesimo.
Ora le imposizioni patrimoniali - di praticamente tutti i paesi europei, con particolare riguardo a quelle italiane, del periodo monarchico ed alla, fino a ieri, unica repubblicana – almeno una consonanza ce l'hanno:
anche se le aliquote son state d'importo diverso e non sempre progressive, esse sono state costantemente applicate sul PATRIMONIO NETTO, cioé sulla differenza attività meno passività, perché il capolavoro del buon Paciolo (ossia la partita doppia), é uguale a tutte le latitudini.
E poi – anche se la Costituzione trascura notevolmente l'ampia, complessa ed interessantissima materia fiscale, affrontandola in pratica col solo art. 53 – tuttavia esso é quantomeno SUFFICIENTE, stabilendo: a) col primo comma la perequazione fiscale (“TUTTI sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”);
b) e, col secondo la più che giusta progressività del suo prelievo (“Il sistema tributario é informato a criteri di progressività.”), entrambi meritevoli di consenso ed approvazione e che pertanto bacio con reverenza, e faccio miei volentieri.
Fermiamoci un momento ad ampliare questi due fondamentali concetti: perequazione in pratica significa che cittadini - gratificati dall'identico reddito e/o patrimonio - debbano corrispondere identiche imposte.....e molto ci lamenteremmo se così non fosse, perché ciò farebbe mancare nel paese sia Giustizia che Uguaglianza;
ma anche la progressività delle aliquote corrisponde appieno al nostro inconscio collettivo (o, se preferite, common law), nel senso che il legislatore – pur sempre dovendo lasciare al contribuente, indubbiamente ed astutamente, quella gratificazione reddituale, che lo stimoli a produrre di più – deve altrettanto ripromettersi una compressione della dinamica della redditualità verso il suo valore medio:
supponiamo allora che questo sia cento, cui corrisponda un prelievo fiscale di 25 ed un tenore di vita medio da 75; a questo punto risulterebbe inadeguato togliere 100, per semplice proporzionalità diretta, a chi guadagnasse 400
- perché ciò gli consentirebbe un tenore di vita  sempre quadruplo rispetto alla media, senza così indicargli l'opportunità di dedicare più suo tempo alla sua vita e meno alla sua produzione – ; si può ovviare ciò con una forte progressività delle aliquote, così inoltre fruendo anche della possibilità d'invece ridurle, altrettanto fortemente, per i redditi sottomedia, con vantaggio generale.
Voi mi obbietterete subito che tale disposizione costituzionale deve esser stata evidentemente disattesa, dato che ad esempio Cipputi - col suo stipendio mensile da €. 1.600 a fronte di Berlusconi che ne guadagna centinaia di volte tanti – poi paga la benzina o l'IVA con l'identica aliquota di quel magnate; e la stessa cosa avviene in centinaia d'altri casi.
Invece quella disposizione, oltre che intrinsecamente GIUSTA, é ancora perfettamente e costituzionalmente operante anche se appare attivata discontinuamente;
il problema é che il maledetto politico – avendo da sempre pensato “il cittadino é mio ed allora devo potermelo trombare come mi pare!” - fin dal 1948 ha visto di malocchio le possibili interferenze della Corte Costituzionale,
talché, con la legge nr. 1/1948 si é affrettato a metterle un sasso in bocca, impedendole definitivamente di pronunziarsi motu proprio - sugli eventuali (ma quasi sempre del tutto VOLONTARI) sproloqui emessi dalle Camere – ed obbligandola ad intervenire e pronunziarsi solo e soltanto se ne sia stata richiesta da un giudice ordinario.
Ovviamente, per condizionare quest'ultimo - ad esempio con la minaccia di trasferirlo nella Calabria Saudita e con un bersaglio sul cuore! - l'Abominevole dispone di molte leve, talche é praticamente avvenuto che solo in una minoranza, dei tantissimi casi di palese incostituzionalità, si sia realmente arrivati a quella benedetta interpellanza ed alla conseguente censura della Consulta;
inoltre, mentre io, mezzotedesco e se membro della Consulta, mi sarei sentito emarginato, stalkizzato, da questa imposta minimizzazione della mia possibilità d'espletare i miei doveri istituzionali, contestando e reagendo di conseguenza,
purtroppo ai bravi Giudici Costituzionali – del resto per niente diversi dalla maggioranza degli Italiani -  non dispiace per niente questa strana situazione, per cui possono percepire laute prebende grazie ad un lavoro minimo e talvolta mensilmente addirittura nullo.
Ed é con simili artitizi che Poteron de Poteroni ha potuto continuare ad impazzare con quel suo minaccioso “Porco cittadino adesso, che hai pagato le tasse, puoi anche morire!” con cui finiva ogni episodio del RE MAXMAGNUS di Max Bunker, graffiantemente formativo ed istruttivo ma di cui ad un certo punto fu vietata la pubblicazione.
Sic stantibus, si é già evidenziata una prima madornale iniquità ed incostituzionalità di quell'infame caciottata che é l'IMU montiana:
essa non é per niente PROGRESSIVA e conseguentemente é incostituzionale.......... a Voi sta forse bene che il solito Berlusconi, per la tenuta di Arcore - con palazzo nobiliare di quasi 100 stanze e già dei Marchesi Casati-Stampa – paghi lo stesso miserabile 0,40 (o 0,50 per mille che sia), esattamente come pagate Voi per il Vs. monocamera con angolo cottura e sito allo sprofondo?
Comunque – anche se quanto sopra (cioé mancanza della progressività) già meriterebbe la censura della Consulta – non é finita.
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Consideriamo ora il caso di una brava coppia di sposi mattonari che cioè – invece di assai comprensibilmente pretendere un'abitazione dall'Abominevole – si sian rimboccati le maniche ed indebitati sino alla pensione,
per dare un acconto di 50.000 €., saldando il prezzo di 250.000€. con un mutuo bancario da 200.000 €.; (sia dal punto di vista economico che da quello civico, gliene sia lode e merito); supponiamo inoltre che tale unità sia accatastata nella cat. A/2 (case di civile abitazione) con una ragionevolissima (per città importante) rendita catastale da 500 €. l'anno:
la partita doppia della nostra coppia evidenzia all'attivo 250.000 €. di valori immobiliari, ma al passivo il saldo dell'iniziale debito da 200.000, che invece figura all'attivo nel ben maggiore bilancio della banca, per una loro capacità contributiva di 50.000€.
In base alle disposizioni IMU vigenti la nostra coppia deve però corrispondere l'IMU su un imponibile di 500€. x 160 volte = 80.000 €., IMMAGINARIO e ben maggiore del loro effettivo patrimonio;
é ben vero che poi essi usufruiranno di alcune detrazioni (anche se non hanno figli) ma qui a me importa solo evidenziare come il loro imponibile risulti sia IMMAGINARIO che ben maggiore dell'effettivo (SPEREQUAZIONE FISCALE),
anche e soprattutto perché a lato l'Abominevole infamemente consente alla Banca  di non pagare un cazzo sul suo patrimonio – e l'analogo vale anche per Santa Sede e sindacati, tra cui la CGIL che é, dopo il Vaticano, il secondo immobiliarista d'Italia -.
E poi non solo gli immobili fanno tradizionalmente parte del patrimonio, ma anche altre immobilizzazioni materiali (macchinari, arredamenti, automobili ecc.ra), quelle immateriali (brevetti, diritti d'autore, opere dell'arte o dell'ingegno ecc.ra), e poi il denaro contante ed i crediti (depositi, azioni, obbligazioni, buoni del tesoro, pensioni, vitalizi ecc.ra),
talché in Italia si stimano esserci 6-7.000 miliard€ d'immobili, ma che forse sono neanche la metà di quell'attivo nazionale, che globalmente dovrebbe contribuire al decreto salva-italia, col doppio risultato che tassando solo i primi non solo si attua una macroscopica ed incostituzionale SPEREQUAZIONE FISCALE, ma anche si esaspera contro i proprietari immobiliari un prelievo
– che non discuto affatto essere quantitativamente necessario ed indispensabile alla riduzione del debito pubblico – ma che potrebbe essere ripartito ASSAI MENO INIQUAMENTE, SE NON ADDIRITTURA GIUSTAMENTE!
Insomma il caciottaro sovraccarica di tasse i mattonari, pretende che sian solo loro a salvare l'Italia, per poter poi rivolgersi a banche – ma anche agli altri detentori di liquidi - con un ipocrita “Come potete vedere noi non ci dimentichiamo di Voi, e Vi siamo riconoscenti,
laudate e preziose istituzioni, sorelle banche che – amabilmente corrispondendo l'1% alla BCE ed invece incassando il 4-5% dai nostri bot, datile in garanzia - consentite che i nostri beneamati ed indispensabili  Fiorito, Del Bono, Tedesco, Lusi, Rutelli, Penati, Scajola ecc.ra non debbano privarsi delle loro quotidiane ostriche e champagne!
Conformemente all'insegnamento del mio maestro Bhagwan Shree Rajneesh – e premettendo che Nasrudin é una specie di Pierino islamico -  a questo punto della Vs. istruzione, concedetemi un'apologo per attenuare la tensione apprenditiva.
Poiché la moglie di Nasrudin é particolarmente ghiotta di lumache, all'alba di una domenica, lo tira giù dal letto, gli mette in mano un grosso cestino e gl'ingiunge di non ritornare prima d'averlo riempito.
Effettivamente Nasrudin ricompare, all'imbrunire, sfinito e barcollante; la moglie speranzosa corre a scoperchiare il cestino, ma – vedendovi solo 4 lumache - “Cos'é questa storia?..... quattro sole lumache in dodici ore? - esclama.”
“A dire il vero, ne ho inseguito anche molte altre – si schernisce Nasrudin –  MA CORREVANO TROPPO !”
Insomma la gioiosa e becera, sovrabbondante e costosissima, macchina da guerra del caciottaro, provvista del cosiddetto Occhio di Dio – cui nulla sfugge, ossia di uno smisurato computer costato centinaia di milioni – poi si rivela talmente pigra ed impedita da essere idonea solo al tiro all'immobile ed invece del tutto disadattata al tiro al volo!
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Mi si obbietterà “Figurati quanti altri ricorsi saranno già stati presentati, in materia d'ICI, contro questo aver fatto diventare i proprietari, in un certo senso, anche sostituti d'imposta dell'istituto mutuante, sostituti ma senza possibilità di rivalsa.”
Indubbiamente ne saranno stati presentati anche molti altri, e li credo persi come quello da me patrocinato all'inizio degli anni 90, probabilmente passato a massimario contro i successivi, ed in cui avevo PROFETICAMENTE argomentato come l'ICI fosse in realtà un'IMPOSTA PATRIMONIALE, criptata e camuffata da imposta sul reddito:
infatti a me l'operazione di prendere la rendita catastale rivalutata e moltiplicarla per cento (onde stabilire l'imponibile su cui applicare l'aliquota del 0,7 per mille) puzzò subito di capitalizzazione della rendita catastale,
in quanto matematica in niente diversa si sarebbe dovuta svolgere, in sede di quella capitalizzazione, sapendo – come il Fisco poteva certo non ignorare - che nel 1939 la rendita catastale dell'immobile abitativo fosse stata stabilita nell' 1% del di lui valore, non diversamente di come, ai tempi del Bieco Canone, la si era determinata nel 3,85% di detto.
Persi quel ricorso, ma ora é intervenuta a darmi ragione non il mare che – come mirabilmente dice Omero –  “più onesto degli uomini, portò l'armatura d'Achille sopra la tomba d'Ajace” -
ma la bocca dello stesso caciottaro, che - anche se per difendersi dalla Sinistra (appunto reclamante un'imposizione patrimoniale) – ripetutamente e pubblicamente ha riconosciuto l'IMU essere tale!......mentre il resto del mio ricorso riprendeva appunto i temi qui illustratiVi.
Ma una cosa era aver rason e tutt'altra riuscire a farsela dar, tanto che all'epoca la discussione prese una piega ben diversa, dato che l'astuto Presidente - potendo negare quella natura d'imposta patrimoniale dell'ICI e che, in tal caso e PER SUO STESSO RICONOSCIMENTO, davvero avrebbe dovuto comportare la ritualità suddescrittaVi –
l'assimilò ad un recupero di costi di spese condominiali – in modo particolare perché l'ICI era allora a vantaggio del solo Comune, cioé del fornitore di pubblici servizi -:
allora – come la maggior parte dei servizi condominiali vien fatto pagare integralmente al fruitore dei servizi senza neanche in parte coinvolgervi l'eventuale comproprietario (nel nostro caso intendi: la banca) –
parallelamente sentenziò che - dato che l'istituto mutuante non può, né mai potrebbe fruire in proprio dei servigi forniti dal Comune - l'imposta comunale sugli immobili dovesse essere corrisposta integralmente dal proprietario-abitante.
Però la situazione attuale é ora completamente diversa, sia e come detto per le pubbliche dichiarazioni del caciottaro, sia perché l'Abominevole dichiaratamente trattiene per sé ben il 50% del maltolto destinandolo, almeno a chiacchiere, ad utilizzazione finanziaria:
Quindi, per continuare a giustificare questo anticostituzionale imporre ai soli mattonari il costo del risanamento dell'Italia - così facendoli diventare i nuovi e proscrittissimi Ebrei del solo un po' meno Abominevole stato socialborghese -  ed anche se non posso certamente escluderVi che questo ricorra a nuovi e ben congegnati machiavelli –
quantomeno abbiamo la certezza che non potrà ricorrere al precedente, così ben trovato che io non riuscii a replicare.
Grata superveniet quae non sperabitur ora (grata sopravviene l'ora, l'evento che non si sperava, Orazio, Lettere)........quindi finite di pagare l'IMU, ma contemporaneamente presentate una domanda di rimborso per manifesta incostituzionalità e, scaduto il termine del silenzio-rifiuto, presentate ricorso alle Commissioni Tributarie Provinciali, onde ottenerlo.
Poiché la legge della distribuzione casuale di Gauss-Murphy garantisce che si possa supplire alla piccolezza della probabilità d'un evento aumentando l'ampiezza dell'insieme considerato - e, quindi e paradossalmente, che sia rintracciabile un demente anche in un particolarmente grande insieme di premiNobel -
se riuscissimo a piazzare almeno due, tre di questi ricorsi per ognuna delle Commissioni Tributarie Provinciali italiane – massimizzeremmo la probabilità di prima o poi incontrare lo sprovveduto galantuomo, che tenga al Buon Diritto ed alla Giustizia più della sua stessa carriera.

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