martedì 29 novembre 2011

Riformare la RAI

Bisogna privatizzare la RAI e lasciare una sola rete pubblica che trasmetta in analogico, digitale, satellitare, web, radio (FM, AM, SW), ma che sia, ribadisco, una e pagata interamente dall'erario, non dal canone, e che non abbia ovviamente di conseguenza spazi pubblicitari e che non sia nelle mani dei partiti ma dell'autorità per le telecomunicazioni. Altre reti private così potrebbero entrare nel mercato di raccolta pubblicitaria chiedendo di partecipare all'assegnazione delle frequenze.

Il referendum del 1995, tra l'altro, in questo senso andava. Sappiamo tutti benissimo che in Italia la classe dirigente (o meglio digerente) degli esiti referendari se ne frega allegramente, ma prima o poi bisognerà che ci rimettiamo sulla giusta carreggiata!

2 commenti:

boxman ha detto...

Perché non privatizzarla completamente?

Perché una e non due reti pubbliche pagate dall'erario e senza spazi pubblicitari?

Massimo Messina ha detto...

boxman,
mi sembra ragionevole che le istituzioni abbiano un canale ufficiale, di Stato, per la comunicazione istituzionale. Se poi vogliamo abolire lo Stato centrale vedi che ci sto eccome, anche se abolirlo non può avvenire di certo da un giorno all'altro. Fino a quando abbiamo lo Stato mi pare normale che esso abbia un canale tv. Averne più di uno non ha alcuna giustificazione.